Primi passi
Soft Skills
Life Skills
Obiettivi e successo
LIFE SKILLS NEL XXI SECOLO:
MONDI A CONFRONTO - INTRODUZIONE
Il presente articolo l’ho scritto per Risorse, premium partner e distributore italiano di PerformanSe. Per una migliore lettura, ho deciso di suddividere l’articolo originario in tre parti – introduzione, analisi e conclusioni – adattandolo alla versione web ed ampliandolo con il paragrafo sulle correlazioni lineari. Per le citazioni, si rimanda ai riferimenti bibliografici. Il lavoro e le relative analisi sono tratti dal libro Competenze al centro, da me curato insieme alle colleghe Katia Orlandi, coach professionista e presidente del CIF Regione Toscana, e Maria Cecchin, formatrice e team coach, nonché fondatrice di Risorse. Il libro si occupa della sperimentazione di un modello per la valutazione delle competenze trasversali nel mondo della istruzione, della formazione, del lavoro e del terzo settore. La versione pdf del libro può essere scaricata gratuitamente andando su questa pagina.
Life skills: premessa e definizioni
Le life skills sono quelle competenze alla base di comportamenti proattivi e risolutivi che consentono agli individui di soddisfare adeguatamente le proprie e altrui esigenze e di gestire i quotidiani cambiamenti, facilitando sia il benessere personale sia l’autorealizzazione professionale.
La prima apparizione del termine life skills risale alla Carta di Ottawa del 1986, accordo firmato alla prima conferenza internazionale per la promozione della salute. In tale documento si attesta che la promozione della salute supporta lo sviluppo personale e sociale attraverso l’informazione, l’educazione alla salute e lo sviluppo delle life skills, le quali favoriscono la salute (WHO, 1986). Nel 1993, l’OMS definisce le life skills come competenze psicosociali che permettono alle persone «di affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita di tutti i giorni […] di mantenere uno stato di benessere mentale e di mostrarlo in un comportamento flessibile e positivo mentre interagisce con gli altri, con la propria cultura e con il contesto» (WHO, 1994). Per quanto le competenze “per la vita” siano numerose e non da tutti universalmente accettate come tali, nel 1993 l’OMS ne ha individuato un nucleo fondamentale per il benessere fisico e psicosociale costituito da 10 life skills, indipendentemente dal contesto geografico, culturale e socio-economico:
- Prendere decisioni
- Risolvere problemi
- Pensiero critico
- Consapevolezza di sé
- Gestire le emozioni
- Gestire lo stress
- Gestire le relazioni
- Comunicare
- Pensiero creativo
- Empatia
La componente psicosociale delle life skills è successivamente ripresa dal Dipartimento per la Salute Mentale dell’OMS affermando che «l’educazione delle life skills è progettata per facilitare la pratica ed il rafforzamento delle abilità psicosociali in modo appropriato culturalmente ed in termini di sviluppo; essa contribuisce alla promozione dello sviluppo personale e sociale, alla prevenzione della salute e di problemi sociali ed alla protezione dei diritti umani» (WHO 1999).
PerformanSe: una metodologia per la valutazione delle competenze
Una delle maggiori problematiche legate alle life skills è insita nella loro misurazione poiché richiederebbero l’uso di appositi test psicometrici, uno per ciascuna di esse. Inoltre, questi test dovrebbero essere eseguiti in successione con tutte le problematiche che una somministrazione multipla comporta: il rischio di invalidazione della rilevazione o di distorsione delle informazioni sarebbe dunque troppo alto. La metodologia PerformanSe, nata in Francia nel 1988 ed ampiamente diffusa nel mondo per valutare le soft skills, è in grado di risolvere tale problematica con un’unica somministrazione. In relazione alle life skills sono stati ricercati, all’interno della biblioteca del PerformanSe, quegli indicatori di competenze ritenuti più pertinenti:

Tabella 1. Life skills con relativi indicatori di competenze e descrittori del PerformanSe.
Competenze del ventunesimo secolo: le 4C
Più recentemente sono state studiate le cosiddette competenze del ventunesimo secolo, vale a dire quelle competenze di cui necessitano gli studenti di oggi per prepararsi a partecipare con successo alla società tecnologica e globalizzata del futuro. Nel 2002 l’organizzazione P21 (Partnership for 21st Century Skills) ha identificato un insieme di competenze chiave noto come le 4C (Plucker et al., 2016):
- Senso critico
- Comunicare
- Creatività
- Collaborazione
Tra le 4C si identificano chiaramente tre competenze fondamentali per la vita – senso critico, comunicare e creatività – che evidenziano sia la continuità sia la rilevanza attuale delle life skills nel contesto odierno. A tali competenze si aggiunge la capacità di collaborare, intesa come saper cooperare e lavorare assieme agli altri.
Creatività: una potenzialità universale
Per concludere questa parte introduttiva, si vuol far notare come la creatività, che compare in entrambe le classificazioni di competenze trasversali, corrisponda anche ad una delle 24 Potenzialità Universali, individuate dallo psicologo statunitense Martin Seligman (Seligman e Peterson, 2004). Il fondatore della Psicologia Positiva definisce la creatività come la facoltà umana di produrre nuove idee e modalità innovative per migliorare la vita, collocandola all’interno della Saggezza, una delle 6 Virtù Universali.
Dunque, l’essere creativi non viene visto esclusivamente in un contesto “artistico”, bensì in un’ottica di “creare abbondanza”, vale a dire un brainstorming di nuove idee e pensieri. Una volta prodotte queste intuizioni e riflessioni, la maggior parte di esse verranno filtrate e scartate con il dovuto rigore e realismo. Ma le idee che avranno superato questa fase potranno essere approfondite per costruire, quindi creare, nuove strade da percorrere e nuovi modi per guardare il mondo. Sarà proprio questo desiderio di esplorazione che consentirà di trovare soluzioni alle sfide di tutti i giorni.
Dopo questa parte introduttiva, seguono le analisi su un campione di 668 soggetti, suddivisi in 7 gruppi a seconda dell’ambito di appartenenza: istruzione, formazione, lavoro o terzo settore. Attraverso l’uso di tabelle sintetiche, indici statistici e opportune rappresentazioni grafiche, si potranno meglio apprezzare i confronti delle life skills nei 4 settori esaminati. Inoltre, le analisi si estenderanno a 6 ulteriori soft skills, selezionate appositamente per i gruppi oggetto di studio. Infine, per queste 16 competenze complessive è stato anche creato un emozionante progetto fotografico.
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